Pensare
Il modo in cui vediamo il mondo ci è stato insegnato e pensiamo in base a ciò che abbiamo classificato nella nostra mente. Questi sono gli stereotipi.Il sapere, così come lo abbiamo costruito, diventa la base di un “pensare evoluto”, cioè di un pensiero che per esistere dovrà basarsi sui seguenti principi:
- capacità critica. Dobbiamo individuare e mettere in discussione i saperi dati per scontati, gli stereotipi, i pregiudizi, le inesattezze storiche, le informazioni false e propagandistiche, i concetti che nel tempo hanno modificato la loro semantica, ecc.. Il risultato di tutto questo sarà una “elaborazione concettuale” più obiettiva, costruttiva e libera. Non più un pensiero che si sviluppa in modo autonomo, privo di controllo da parte della mente, ma un pensiero depurato dalle interferenze culturali e sociali e dalla mente controllato,
- sospensione del giudizio e avalutatività, attivate in modo cosciente e razionale. La sospensione del giudizio in filosofia viene definita epochè: se mettiamo da parte i nostri giudizi osserveremo la realtà in modo diverso, più vicino a come effettivamente essa è. L’avalutatività è un concetto che è in sociologia è stato introdotto da Max Weber. Comporta la mancanza di valutazione quando si osservano i fenomeni sociali. …mancanza di giudizio e mancanza di valutazioni personali! …vedrete che il mondo assumerà un altro aspetto e un altro significato,
- capacità nel continuare a dubitare, …dubito ergo sum, ne abbiamo già parlato! …dubbio non come la possibilità che una cosa sia “non vera” ma come il fatto che “nulla è vero”. Il pensiero evoluto necessita di questo atteggiamento,
- onestà intellettuale e obiettività, i quali sono la diretta e naturale conseguenza dei 3 punti sopra descritti,
- umiltà e umanità, …ma forse per queste due categorie è ancora troppo presto per parlarne!
Alcune frasi di intellettuali che fanno da contorno a quanto detto. …mi piace citare gli intellettuali, sono i nostri maestri! …nulla di importante si può fare se non hai imparato prima la lezione dei grandi maestri!
- Diceva il Castiglione a Vittoria Colonna: conoscere che niuna cosa sapemo, e che il più delle volte quel che a noi par vero è falso; e che per contrario, quel che ci par falso e vero.
- Henry Laborit: l’essere vivente è una memoria che agisce.
- Leonardo da Vinci. Quelli che s’innamoran di sola pratica senza scienza, son come il nocchiere, ch’entra in naviglio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada. Sempre la pratica dev’esser edificata sulla bona teoria.
Un esempio di cosa intendo per “pensare in modo critico”. Ci viene insegnato che Friedrich Nietzsche impazzì nel 1889, cioè la psichiatria del tempo, che nasceva per classificare come malati tutti quei comportamenti a-normali (cioè al di fuori delle norme e delle convenzioni sociali) e di conseguenza poterli trattare con le modalità repressive che la letteratura ci ha ampiamente raccontato, lo definì pazzo in quanto abbracciò, mettendosi a piangere, un cavallo frustato dal cocchiere. Si trovava a Torino. …allora piangere ed abbracciare un cavallo frustato era sufficiente perché ti dessero per matto, oggi si direbbe semplicemente che “sei una persona sensibile”, sensibilità che nel 1889 era pressoché inconcepibile. Come tutti i grandi pensatori del suo calibro Nietzsche era fuori dal suo tempo, avanti anni luce. L’ignoranza di allora poteva solo trattarlo da matto, l’ignoranza di oggi continua a vederlo allo stesso modo.
…io penso così!